Modo Antiquo

La musica degli angeli


Era necessario cogliere la suggestione. I vividi affreschi di Taddeo di Bartolo nella Cappella del Palazzo Pubblico di Siena ci offrono un’immagine di tali ricchezze strumentali, ardimenti timbrici, pulsazioni ritmiche, estasi coreiche, che immediatamente, impulsivamente si traducono dentro di noi in musica.
Nel dettaglio, cosa vediamo al soffitto della cappella senese? Sono gruppi di angeli suonatori e danzatori, distribuiti simmetricamente nelle sedici vele delle quattro volte a crociera. Troviamo descritti con dovizia di particolari d’insperato realismo vielle, ribeche, salteri, liuto, arpa, ma anche ciaramella, cembalo a sonagli, naccheroni ed addirittura il flauto doppio cui pure s’assegna talvolta una valenza simbolica diabolica. Colpisce la totale assenza del canto. Le movenze dei danzatori sono libere, abbandonate, eclatanti. Niente di più lontano dal pio coro di canto liturgico quindi, e dai solenni passi processionali. La lode di Dio ispira, nell’autunno del Medioevo, tinte artistiche più forti.
Se quei passi di danza sono irrimediabilmente perduti, noi musicisti siamo più fortunati. Della musica sacra extraliturgica del Trecento abbiamo vaste testimonianze e la comunanza stilistica con la musica profana coeva sembra confermare dall’interno del linguaggio musicale quel che Taddeo dall’esterno ci suggerisce. Anzi, nella ricerca del repertorio da associare alle sue immagini dobbiamo travalicare le mura del sacrato: se i suoi angeli danzano al suono dei soli strumenti, perché precludergli le Istampite e i Salterelli, le tipiche danze strumentali trecentesche, tramandate spesso, e non a caso, in contesti ecclesiastici?
È questa la musica che Modo Antiquo da sempre cerca ed interpreta col suo strumentario mai abbastanza ricco e la sua forte volontà ritmica, ed il suo concerto andrà ben oltre la filologia: interpretato su strumenti ricostruiti rigorosamente secondo i modelli di Taddeo ed altri pittori contemporanei, non vuole però limitarsi a rievocare. La simmetria degli affreschi senesi guiderà la scelta strumentale, ma la suggestione che ne sprigiona arriva ben al di là della ricostruzione di un presunto modello esecutivo.


MODO ANTIQUO
Diretto da BETTINA HOFFMANN

FEDERICO MARIA SARDELLI flauto doppio, flauto traverso, ciaramella, organo portativo
UGO GALASSO flauti a tre fori, flauti dritti, ciaramella, cembali, triangolo
PIERO CALLEGARI tromba a tirarsi, bombarda, flauti
BETTINA HOFFMANN viella, ribeca
DANIELE POLI arpa, liuto, salterio, piatti, tamburi
GIAN LUCA LASTRAIOLI liuto, citola, salterio

 

 

Programma

Volta settentrionale: angeli con viella, arpa, flauti, piatti

Francesco Landini, Dilectus meus misit, contrafactum anonimo di Lasso! di donna vana
Jacopo da Bologna, Nel mio parlar, lauda-ballata


Volta occidentale: angeli con ribeca, flauto doppio, cembalo

anonimo, Salve virgo pia, lauda
anonimo, Facciam laude a tuct’i sancti, lauda


Volta orientale: angeli con flauto a tre fori e triangolo, citola, viella, salterio doppio

anonimo, Regina sovrana di grande pietade , lauda
anonimo, Altissima luce, lauda


Volta meridionale: angeli con ciaramella, liuto, salterio, naccari

Francesco Landini, Creata fusti o Vergine Maria, contrafactum anonimo di Questa fanciull'amor
anonimo, Gloria in cielo e pace in terra, lauda


Toto cœlo

anonimo, Principio di virtù, istampita
Francesco Landini, Po’ che da morte nessuno si ripara, lauda contrafacta di Po’ che partir convien
Ghirardello da Firenze , Gloria
anonimo, Trotto
Ghirardello da Firenze , Agnus Dei
anonimo, Salterello

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