Modo Antiquo

Il crepuscolo della viola da gamba


Bettina Hoffmann, viola da gamba
Giulia Nuti, fortepiano

 

Principale palcoscenico del breve incontro tra viola da gamba e fortepiano che la storia della musica gli ha voluto concedere, è la Berlino degli anni 1750-1780. La corte prussiana s'era mostrata aperta alle novità ed al progresso quando accolse i primi strumenti sperimentali di Silbermann, basati sulla geniale invenzione di Bartolomeo Cristofori; ma il re Friedrich Wilhelm II, nipote e successore di Friedrich Il Grande, dedicò la sua gioventù allo studio d'uno strumento che ormai in tutta Europa era praticamente estinto o almeno considerato fortemente antiquato: la viola da gamba. Suo insegnante in loco fu Ludwig Christian Hesse, figlio del famoso virtuoso Ernst Christian Hesse che, forte di alcuni anni di studio in Francia con Marais e Forqueray padre, aveva iniziato suo figlio alla prodigiosa tecnica violistica francese. Ma Friedrich Wilhelm volle risalire direttamente alla fonte ed iniziò un carteggio con Forqueray figlio a cui chiese consigli su liuteria, tecnica e repertorio del suo strumento e da cui si fece inviare composizioni utili al suo studio: una sorte di corso per corrispondenza, che anche per gli studi violistici odierni è di enorme interesse. Possiamo immaginare lo scoramento di Forqueray – che forse intuiva d’essere l'ultimo virtuoso di viola da gamba francese – quando negli anni settanta apprese che il suo allievo incoronato decise di dedicarsi al violoncello; e nulla gli valse l'assicurazione che la viola da gamba potesse suonare forte quanto il violoncello.
Il repertorio veniva fornito al re violista sia dagli Hauskomponisten come Carl Philipp Emanuel Bach, sia dai violisti da gamba invitati appositamente: la visita di Karl Friedrich Abel nel 1783 rimase negli annali di corte principalmente per le memorabili serate di gozzoviglie e bevute, ma fruttò ciononostante alcune sinfonie e quattro sonate, le cosiddette Sonate prussiane, due per violoncello e due per viola da gamba, un evidente omaggio al re ancora indeciso sullo strumento da preferire.
Compito di Ludwig Christian Hesse era invece quello d'adattare e di trascrivere. Nella biblioteca di Berlino troviamo un poderoso corpus di trascrizioni per una o due viole da gamba, tra cui ci stupiscono gli adattamenti d'intere opere degli autori francesi, tedeschi ed italiani più alla moda, complete di sinfonie, arie, cori e recitativi accompagnati addirittura. L'operazione può sembrare ardita, di mera curiosità, ma è bene tenere presente i precedenti che la giustificano e da cui comprendiamo meglio la mentalità e la pratica musicale dell'epoca: lo stesso Rameau amava riproporre i brani delle sue opere in varie versioni cameristiche, molte per cembalo, ma anche per flauto, violino, viola da gamba e cembalo. Era il suo modo per tenere in vita quelle melodie che – finita l'ultima rappresentazione all'Opéra – nessun CD poteva resuscitare. Alla viola da gamba si schiude grazie a questa prassi un nuovo ed insperato repertorio.
L’incontro tra la moritura viola da gamba ed il neonato fortepiano dà vita a sonorità inaudite, intime e dal vago sentore preromantico. Rimane il rimpianto che non abbia saputo schiudere alla viola un nuovo ciclo vitale.

 

PROGRAMMA

KARL FRIEDRICH ABEL
Sonata per viola da gamba e basso continuo in mi min. WK 150, Sonata prussiana II, Berlin, 1783

JOHANN CHRISTIAN BACH
Sonata in mi b maggiore da Twelve keyboard sonatas, op. 17, London, 1768

CARL PHILIPP EMANUEL BACH
Trio per viola da gamba e cembalo obbligato in sol minore Wq 88, Berlin, 1759

JEAN-PHILIPPE RAMEAU
Suite da Les Surprises de l’Amour, trascritta per viola da gamba e basso da LUDWIG CHRISTIAN HESSE

JACQUES DUPHLY
Rondeau I in re maggiore, Rondeau II in re minore
da Pieces pour clavecin, Paris, 1744, trascritti da F. W. Marpurg in Raccolta delle piu nuove composizioni di clavicembalo, Leipzig, 1757

JEAN-BAPTISTE FORQUERAY LE FILS
Chaconne La Morangis ou La Plissay, da Pieces de viole, Paris, 1747

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