I Concerti di Parigi e altre pagine virtuose

Programma
Sinfonia dal Bajazet con corni obbligati
Allegro - Andante molto - Allegro
Ombre vane, ingiusti orrori, aria da La Griselda
Concerto di Parigi VIII in re minore RV 127
Allegro - Largo - Allegro
Concerto di Parigi IV in fa maggiore RV136
Allegro - Andante - Minuetto Allegro
Alle minaccie di fiera belva, aria da La Griselda
Concerto di Parigi I in sol minore RV 157
Allegro - Largo - Allegro
Concerto di Parigi V in do maggiore RV 114
Allegro - Adagio - Ciaccona
Concerto per due corni e archi in fa magg. RV 538
Allegro - Largo - Allegro
Matrona inimica, aria dalla Juditha Triumphans
Concerto di Parigi X in re maggiore RV 121
Allegro molto - Adagio - [Allegro]
Armatae, faces et anguibus, aria dalla Juditha Triumphans
ANTONIO VIVALDI
I Concerti di Parigi
Questo titolo vivaldiano, tutt’oggi rimasto dimenticato, riveste un’importanza pari a quella delle raccolte manoscritte delle Sonate di Manchester o de La Cetra di Vienna. Si tratta di una raccolta redatta in forma definitiva ed in bella copia, probabilmente in vista della stampa che non ha mai visto, di dodici concerti per archi vivaldiani autentici. Vivaldi stesso ne ordinò la copia, affidandola ad uno dei suoi più fidi copisti, e mettendo ordine tra lavori che aveva in parte già composto. Probabilmente la destinazione parigina deriva da una committenza particolare, giacché Vivaldi ebbe, nel 1726, l’incarico di comporre la Senna Festeggiante per l’ambasciatore francese a Venezia; anche la presenza dimovimenti composti in stile francese (nel Secondo e Quinto concerto) appare come un evidente tributo al committente d’oltralpe e contribuisce a definire un quadro di stretti rapporti tra Vivaldi e la Francia.
Si tratta dunque di una “nuova” opera che non ha mai ricevuto il numero d’opus e che non è mai stata presentata al pubblico come tale: gli stessi concerti, esistenti anche in altre copie manoscritte, vengono talvolta eseguiti ignorando la loro appartenenza ad un grande gruppo di opere voluto e ordinato da Vivaldi, riportato in luce da Modo Antiquo che ne ha realizzato la prima incisione mondiale.
MODO ANTIQUO
Federico Maria Sardelli, direttore
Corni
Gianfranco Dini
Paolo Faggi
Violini
Enrico Casazza
Christoph Timpe
Laura Scipioni
Daniele Del Lungo
Valerio Losito
Lorenzo Biagini
Viola
Pasquale Lepore
Violoncello
Bettina Hoffmanm
Contrabbasso
Nicola Domeniconi
Clavicembalo
Giulia Nuti
Arciliuto, Chitarra, Mandolino
Gian Luca Lastraioli