Modo Antiquo

L'Archipoeta


Ascolta su youtube: Licet eger cum egrotis dal vivo, 2011

Estuans intrinsecus
, ossia la Confessio Goliae dell’Archipoeta, scritta a Pavia nel 1163, era ed è certamente la più celebre tra le poesie secolari del Medioevo. Lo testimoniano i numerosi imitatori e contraffattori che presero la Confessio Goliae a loro modello di forma e di pensiero, e i ben 37 manoscritti che la tramandano. Oggi, è la poesia-emblema che ha formato e scolpito la nostra immagine collettiva dei vaganti goliardi, dissacratori, mordaci, goderecci, servi di nessuno se non di Bacco e Venere. Proprio l’Archipoeta, che deride di cuore quei poeti solitari che si castigano nella speranza di scrivere opere immortali, è riuscito, con lievità ma con la pancia piena di buon cibo e vino, ad inviare un segno che attraversasse più di 800 anni di storia.
Ma le fonti ci tramandano il carme in forma mutila: né nel manoscritto dei Carmina Burana, che riporta della poesia tutte le sue 25 strofe, né nelle altre e più brevi fonti viene trasmesso la sua melodia. È peraltro un destino molto comune della poetica dell’epoca: nonostante l’intenso lavoro di ricerca è stato finora possibile ricostruire le melodie di non più di un quinto dei Carmina Burana, la sua parte maggiore rimane muta lettera scritta.
Grazie alla collaborazione tra Modo Antiquo e il Dipartimento di Latino Medievale dell’Università di Colonia è stato ora possibile rintracciare la melodia dell’Archipoeta. Punto di partenza della ricostruzione è una poesia anonima coeva, che in una fonte periferica troviamo preceduta, senza alcun nesso logico, dalle prime strofe della Confessio. Si tratta delle cosiddette Ansingestrophen, un mezzo piuttosto diffuso per indicare che metro e musica sono identici; dovremmo tradurre "Cantasi come..." o “Con la melodia di...”. Un felice caso vuole che in una terza fonte, leggermente posteriore, si trovi questa poesia completa della sua melodia, scritta oltretutto in notazione ancora oggi decifrabile ed eseguibile: la catena dalle parole dell’Archipoeta alla sua musica è – finalmente – completa e salda.
Il concerto di Modo Antiquo che presenterà per la prima volta la Confessio Goliae al pubblico, la collocherà nel suo naturale contesto culturale ed artistico. Unirà poeti che con l’Archipoeta condivisero studi, professione, vocazione, destino, committenti, modi di vivere, ma soprattutto mentalità ed arte. Non si sentiranno solo i canti dei più noti Petrus di Blois, Walter di Châtillon, Filippo il Cancelliere, ma anche opere anonime dalle più importanti fonti della lirica dei vaganti, come il manoscritto fiorentino Pluteo 29.1., i Carmina Burana e i poco frequentati Herdringer Carmina.



PROGRAMMA

ANONIMO La Prime Estampie Royal (frammento)
PETRUS DI BLOIS Vite perdite me legi
WALTER DI CHÂTILLON Licet eger cum egrotis
ANONIMO La Tierche Estampie Roial
ANONIMO Dulce solum
FILIPPO IL CANCELLIERE Mundus a munditia
ANONIMO Passionis emuli
L’ARCHIPOETA Estuans intrinsecus (Confessio Goliae)

ANONIMO (Carmina di Herdringen) Invectio contra prelatos
ANONIMO La Quinte Estampie Real
FILIPPO IL CANCELLIERE O labilis sortis
ANONIMO Mundi princeps eicitur
ANONIMO La Quarte Estampie Royal
ANONIMO O varium fortune lubricum
ANONIMO La Septime Estampie Real
ANONIMO Alte clamat Epicurus


MODO ANTIQUO
direzione Bettina Hoffmann

Alberto Allegrezza, canto, flauto dritto
Federico Maria Sardelli, flauto dritto, flauto traverso, flauto di corno, ciaramella
Bettina Hoffmann, viella, ribeca
Marina Bonetti, arpa
Giovanni Bellini, liuto

 

Prossimi concerti:
14 maggio 2011, Cagliari, Festival Echi Lontani
18 agosto 2011, Tagliacozzo
3 settembre 2011, Erice

Percorso: home page > Ensemble medievale > Programmi di concerto > L'Archipoeta