Antonio Vivaldi, VI Concerti Opera Decima
Con la pubblicazione dei concerti per flauto dell'Opera Decima si è inaugurata la nuova collana «Vivaldiana», una serie di edizioni in facsimile delle opere di Vivaldi curata da Francesco Fanna e Federico Maria Sardelli per i tipi dell'editore S.P.E.S. di Firenze. La collana apporta sostanziali novità al panorama delle edizioni in facsimile, proponendosi come una vera e propria edizione critica basata sulla riproduzione e sulla collazione delle diverse fonti.
Il primo volume, l'Opera Decima di Vivaldi curata da Federico Maria Sardelli, presenta al pubblico sia la fonte a stampa apparsa nel 1729 ad Amsterdam presso Le Cène che le cinque partiture manoscritte superstiti conservate a Torino; i due tomi, con l'introduzione critica in italiano e inglese, sono elegantemente raccolti in un cofanetto.
Con l'Opera Decima, la prima raccolta di concerti per flauto mai apparsa, Vivaldi si pose all'avanguardia nella letteratura dello strumento che in Europa stava guadagnando un favore sempre maggiore. I suoi concerti con titolo La Tempesta di Mare, La Notte, Il Gardellino, già divulgati al pubblico per mezzo di copie manoscritte, ricevettero così una consacrazione ed un successo che si ripete felicemente anche ai nostri giorni: oggi i concerti dell'Opera Decima costituiscono un passaggio fondamentale nella formazione d'ogni flautista ed appartengono, assieme alle Stagioni, al novero delle composizioni vivaldiane più amate ed eseguite.
L'introduzione critica al volume getta luce sulla genesi e sulla cronologia delle fonti, permettendo di stabilire che l'interesse di Vivaldi per il flauto traverso fu, nel panorama europeo, del tutto avanguardistico; la lettura d'un documento finora ignoto consente di datare La Notte nella fine degli Anni '10 e contribuisce, assieme ad altri indizî, a radicare in Italia la nascita del linguaggio solistico e virtuosistico del flauto traverso.